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Fede o allucinazione?

Benvenuti nel mondo dell'epistemologia e della tri-articolazione sociale! In questa sezione si esplora come poté avvenire il fatto delle due diverse genealogie di Gesù, come esso non possa neanche lontanamente essere una svista dello spirito santo o della scienza antica. Occorre riscoprire il senso profondo di queste verità universali e come esse siano applicabili al nostro organismo sociale moderno.

La cosa più alta che un teologo possa ricavare dai Vangeli è l'allucinazione del mistero del Golgota, né più, né meno.

Proprio la chiesa cattolica odierna conosce questo segreto. Per questo motivo in fondo la chiesa non volle mai che la gente conoscesse i Vangeli, perché ha sempre temuto che il profano (ed ogni laico è da sempre, per la chiesa cattolica, profano) arriverebbe a comprendere che attraverso i Vangeli si può giungere solo all'ALLUCINAZIONE del mistero del Golgota.

La si potrebbe chiamare anche IMMAGINAZIONE, dato che l'allucinazione è talmente raffinata da essere una vera immaginazione. Ma anche volendola chiamare così, attraverso il contenuto dei Vangeli è possibile ottenere solo un'immaginazione.

Per accorgersi di questa immaginazione o allucinazione, basterebbe chiedersi il nome del proprio nonno paterno.

Sapere il nome del padre del proprio padre è cosa del tutto normale, e sarebbe davvero allucinante sostenere che il nostro nonno paterno possa essere doppio, cioè che vi possano essere due nonni patemi.

Eppure per il Vangelo di Matteo il nonno paterno di Gesù è Giacobbe, mentre per quello di Luca è invece Eli.

Giacobbe ed Eli sarebbero ambedue il padre di Giuseppe!?

Come mai questa allucinazione è tramandata dai Vangeli e dalla chiesa cattolica da due millenni? La genealogia di mio nonno è più esatta di quella di Gesù!

Se un nonno è Caio non può essere anche Sempronio. Ed è un dato certo che non possono esservi due nonni patemi. Se vi fossero documenti che sostengono il contrario di questa certezza, bisognerebbe o non bisognerebbe dubitare di essi come di qualcosa di allucinante?

Ora, quei documenti esistono, e da duemila anni sono venerati dagli appartenenti alle diverse confessioni religiose. Si tratta appunto dei Vangeli.

Ripeto perché QUESTA COSA È DA FUORI DI TESTA: per il Vangelo di Matteo il nonno paterno di Gesù è Giacobbe, mentre per il Vangelo di Luca il nonno paterno di Gesù è Eli.

Giacobbe ed Eli sono dunque ambedue il padre di Giuseppe. La cosa si prospetta esattamente come se tuo nonno paterno "fossero" in due: Caio e Sempronio!

Come mai questa allucinazione è tramandata dai Vangeli e tutti sono muti su questo problema? Oltretutto, non è forse risaputo che gli scrittori dei Vangeli erano ebrei, e che gli ebrei dettero sempre una straordinaria importanza alla progenie, come è confermato in tutto il "Vecchio Testamento"? Come mai proprio il "Nuovo Testamento" incomincia con l'assurdità delle due genealogie di Gesù di Nazareth? Come fa il teologo o il filologo a non accorgersi dell'allucinazione delle due genealogie evangeliche? Oppure: come fa a far finta di niente?

Bisognerebbe allora ritornare a chiedersi: ma è questo il motivo per cui sono nati i Vangeli? Era questo che essi volevano?

Volevano la nostra fede?

E il conoscere NON lo volevano?

I Vangeli servono forse ad impedire alla gente di conoscere affinché sostituisca il conoscere con la fede?

Poniamo pure che le cose stiano così, e cioè che per un'individualità importante come Gesù di Nazaret, ebreo - e dunque appartenente ad una tradizione che, ripeto, tenne e tiene in sacra considerazione sangue e genealogie - questo errore ci ponga davvero di fronte ad una fede. Dunque davanti a scogli come questi, il teologo odierno, per quanto riguarda la conoscenza storica del Cristo, si appella alla fede.

Ma è una fede strana: quella che di fronte alla contraddizione da risolvere si comporta come se la risoluzione fosse data solo per il motivo di crederlo.

Tanto valeva omettere le genealogie nei Vangeli di Matteo e di Luca. Per quale motivo gli scrittori di quei Vangeli avrebbero dovuto porre quelle due diverse genealogie se la loro diversità avesse dovuto far sorgere una fede che crede nonostante esse?

No, qui si dovrebbe dire: credo che gli scrittori dei Vangeli di Matteo e di Luca abbiano voluto trasmettere, tramite due differenti genealogie di Gesù, qualcosa di molto importante e di misterioso che riguarda la CONOSCENZA STORICA di Gesù. La mia fede nella forza spirituale che ispirò quegli scrittori mi spinge a credere che le due genealogie NON siano una svista dello Spirito Santo sulla quale sia ammissibile sorvolare per fede nel Figlio o nel Padre. Quelle due genealogie sono poste lì per illuminarmi su qualcosa, che se non comprendo ancora bene, posso sperare di comprendere al più presto: se avrò la costanza di nutrire, tramite la ricerca, la mia fede, fino alla sua maturità. - Altrimenti la cosa più alta che si possa ricavare dalle due differenti genealogie di Gesù è una

FEDE-ALLUCINAZIONE.

La risposta che in genere si dà in merito alle due sballate genealogie di Gesù si basa sull'esigenza di differenziare fra la LEGALITÀ della successione dinastica (basata sulla legge del levirato, narrata in Deuteronomio 25,5) e la DISCENDENZA NATURALE. Ma tale esigenza è - fino a prova del contrario - insufficiente e di conseguenza non convince, dato che non risponde al perché gli scrittori dei Vangeli, che erano pur sempre ebrei (e che gli ebrei, ripeto, dettero sempre una straordinaria importanza alla progenie, com'è confermato in tutto il "Vecchio Testamento": "Tizio figlio di Caio... figlio di..., di..., ecc."), abbiano fatto iniziare il "NUOVO TESTAMENTO" secondo leggi del "VECCHIO TESTAMENTO", che il "NUOVO TESTAMENTO" avrebbe dovuto superare. In altre parole resta da chiedersi: come mai il NUOVO incomincia con l’ASSURDITÀ delle due genealogie diverse di Gesù di Nazaret "giustificate" legalmente in base al "VECCHIO TESTAMENTO", e non anche legittimamente in base alla ragione umana?

Cos’è la fede rispetto all’allucinazione?  

Lo mostrerò nella sezione prossima.

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