Benvenuti a Marameo!

Lieto di condividere con te ciò che ho sperimentato dal 1972 circa discipline scientifiche e umanistiche. So per esempio della importantissima differenza tra interesse "animale" ed "ominale" e qui potrai esplorare questo concetto da vari punti di vista. Ciao.

Esplorando il concetto di "interesse"

La vera conoscenza va oltre l'interesse puramente "animale" e si concentra sullo sviluppo dell'interesse "ominale". Questo raggiungimento permette di esplorare le varie aree di competenza in modo più profondo e significativo, portando a una maggiore comprensione e apprezzamento discipline scientifiche e umanistiche.

 

INTER  ESSE

L’interesse che muove l’agire umano non è solo materiale: non appartiene solo al commercio ma anche a ciò che è equo (cioè "epicheico" non solo in senso religioso o canonico confessionale ma anche giuridico di inapplicabilità della legge al caso concreto qualora con la sua applicazione la norma abbia a rivelarsi moralmente ingiusta e intollerabile) e, soprattutto, alla creatività. L'intelligenza artificiale è, per esempio, uno strumento mitologicamente straordinario che l’uomo, decretato animale dalla “scienza” e credente in questa superstizione, non riesce ancora ad usare. Potrà usarla solo se diventerà “ominale”, vale a dire diverso dall’animale. Mi accorgo di fare spesso questa riflessione in questo periodo, in cui la gente sembra impazzita con l'intelligenza artificiale ed anche i governi occidentali, non sapendo più che pesci pigliare a causa dei loro continui clamorosi fiaschi economici sembrano volersi affidare alle macchine.

Affinché non nasca il detto "La contraddizione è l'anima del commercio", è d'uopo conoscere il significato di "aporia".

Il titolo del mio ultimo libro è Aporie: pensieri oltre l’elzeviro (che invio gratuitamente in formato PDF a chi me ne fa richiesta). Le aporie sono contraddizioni che fanno riflettere, quindi sono un bene. Per esempio: “È nato prima l’uovo o la gallina?” è un’aporia che conduce all’uovo cosmico (1) pieno di vitalità, che è da sempre e per sempre causa di sé stesso (“causa sui” si diceva un tempo): ognuno vi abita e esso abita in ognuno. Il cosiddetto elzeviro era un carattere di stampa usato dalla famiglia Elzevier (editori ad Amsterdam). Il termine passò poi ad indicare, nei giornali, l’articolo culturale dei giornali.

(1) I sub-uomini odierni hanno completamente sostituito la comprensione del cosmo con quella della terra. Se per esempio qualcuno vuole scoprire come si sviluppi la cellula embrionale nell’uomo o nell’animale, indaga col microscopio su quel che si trova nel zona messa a fuoco dalle lenti e lo considera l’oggetto della sua indagine, ma è una cagata pazzesca, direbbe Fantozzi. Perché le forze in atto non risiedono in ciò che è visto mediante microscopio, dato che provengono dal cosmo, dalle costellazioni celesti.
Quando si forma una cellula germinale è grazie al fatto che nel vivente, in cui l’embrione è generato, agiscono forze provenienti da tutti i punti del cosmo. Operano forze cosmiche. Pertanto per il frutto, che viene alla luce mediante un processo di fecondazione, ciò che più conta è quali forze cosmiche siano attive in quel processo. Solo così si può riconoscere l'elemento oggi ignorato. L’idea di cui il sub-umano, detto oggi biologo o scienziato, si appropria nasce come segue: "Qui - egli dice - vi è una creatura vivente, una gallina ad esempio; quando in questa creatura si forma un embrione, io studio le fasi di sviluppo dell’uovo, ricerco quali forze, presenti nella gallina, consentano all’uovo di crescere". Ma è un errore, un’impresa senza senso, dato che l'uovo non si sviluppa affatto dalla gallina. La gallina fornisce solo la base ma è dal cosmo che provengono le forze che, penetrando nella gallina, producono l’uovo. Il biologo di Stato invece, armato di microscopio, crede di vedere in quel che accade sotto le sue lenti, nel campo d’azione del suo microscopio, anche le forze che sono in gioco. Egli è un vero cretino, col Nobel magari, ma un vero cretinetti. Perché non si rende conto che quanto vede, dipende da forze stellari che, secondo una certa costellazione, agiscono insieme. Solo scoprendo l’elemento cosmico, si raggiunge la verità, la realtà: è il cosmo, la sua "magia" a produrre l’uovo nella gallina. Non è la gallina. Perciò la risposta alla domanda "Viene prima l'uovo o la gallina?" è: VIENE PRIMA L'UOVO, informato dal cosmo.

Varie logge massoniche potranno anche diffondere l’opinione che l’uomo non possa diventare buono imparando in modo astratto ogni sorta di principi etici, ma che lo diventerebbe ad esempio assumendo del rame sotto una certa costellazione oppure dell’arsenico sotto un’altra. Potete già immaginare quale uso faranno di queste conoscenze alchemiche gruppi di persone mosse da egoismo e sete di potere: sarà sufficiente tener nascosta questa conoscenza ad altri, che rimarranno quindi all’oscuro, per avere a disposizione lo strumento più potente con cui controllare grandi masse di uomini. Non se ne dovrà nemmeno parlare, dato che non ve ne sarà alcun bisogno, e sarà sufficiente diffondere qualche ghiotta notizia. Poi si può cercare un canale di comunicazione per queste notizie rese ancor più appetitose e fare in modo che siano interpretate in senso materialistico. E il gioco è fatto: schiavizzi chi vuoi. D'altronde si dovrebbe aver chiaro anche che in ogni aspetto materiale vi è pur sempre un’azione immateriale. Solo chi semplicemente lo sa, va oltre i segreti della vita. Ma gli stessi gruppi riconducono anche il problema dell’immortalità nella corrente materialistica; e vi riescono con il medesimo metodo: usando le costellazioni cosmiche. Per secoli la "scienza" si è occupata solo di ciò che agisce sulla terra senza mai alzare lo sguardo a quel che di veramente importante accadeva provenendo da sfere extra-terrene, ma è proprio oggi che dovremmo pensare a come utilizzare le forze che giungono dal cosmo. Questa verità, però, ciascuno deve conquistarla da sé. Sono d’altronde feconde solo le verità che si conquistano così. Si tratta infatti di pensieri che occorre pensare e ripensare: occorre insomma riflettere fino a quando non sprigionino dal loro interno una forza in grado di restituire all’attività interiore (l'anima) vita, luce e calore. In tal senso pensare, riflettere, meditare è “covare” pensieri. Di fatto, così come una gallina, covando, può far venire fuori l’essere vivente del pulcino dal morto guscio dell’uovo, allo stesso modo ognuno, pensando, può far venire fuori l’essere vivente del concetto dal morto guscio della rappresentazione. Fuori da questo contesto, si rimane galline, anche se con la laurea di Stato. Vedi il seguente video e renditi conto di ciò che continua a succedere, per esempio, in nome dell'interesse economico animale: 

https://www.youtube.com/watch?v=2e3NbrTriQE

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