Benvenuti nel concetto di Epistemologia

Qui puoi esplorare la conoscenza fondamentale e le sue implicazioni epistemiche anche nel quotidiano ed altresì trovare approfondimenti su vari campi di studio.


Il Concetto di Epistemologia

dovrebbe essere fondamentale nel pensare e nella ricerca scientifica. Comprenderlo, approfondirlo e svilupparlo farebbe uscire dal chaos del mondo moderno ed entrare nel naturale ordine armonioso dell'emanazione eterna del cosmo.


Approfondimenti Scientifici

Esplora i dettagliati approfondimenti sulle diverse discipline scientifiche qui offerti. In Marameo è offerta una panoramica completa delle ultime scoperte e teorie. Quanto segue è una pagina di appunti, presi dal volume di Peter Heusser  "Scienza e antroposofia. Un'introduzione".


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Unisciti alla sperimentazione consapevole del Conoscere

Scoprire il significato della logica dell'episteme (matematica, immaginativa, ispirativa e intuitiva) contribuisce alla crescita della conoscenza condividendo le tue esperienze e riflessioni.

 

Avrete potuto notare che la parola EPISTEMOLOGIA è diventata quasi sconosciuta da più di un ventennio e che oggi i più agguerriti sostenitori delle medicine di Stato la aborrono. Ebbene, epistemologia significa logica dell’episteme, dove “epi-stéme” è tutto ciò che STA in piedi da sé. Per fare un esempio: se prendi il contenuto de “Il capitale” di Marx e sostituisci il termine “materia” con l’idea “concetto di materia”, tale scritto, del tutto privo di episteme, diverrebbe epistemologico e il suo valore idealistico sarebbe salvo. Invece senza episteme esso non può dirsi scientifico. Può tutt’al più essere creduto dalla “scienzah” (scienzah della materia che, come “materia in sé”, secondo Kant non esiste). Occorrerà pertanto sperimentare a fondo ciò che per tutti sta in piedi da sé e distinguerlo da ciò che sta in piedi solo come FEDE nella materia, che tutti non vedono. Infatti chi ha mai visto la materia? Io vedo un albero ma la sua materia cosiddetta atomica o sub-atomica non la vedo. Questo problema fu “risolto” da Kant (methoenia?) col preferire la fede alla conoscenza (“dovetti dunque annientare la conoscenza, per far posto alla fede”: prefazione di Kant alla 2ª edizione della sua “Critica della ragion pura”): “Il capitale”, come idealismo, sarebbe stato importante come l’idea della tri-articolazione dei poteri dell’organismo sociale, che sta in piedi da sé se la si studia ma che non è ancora stata accolta dall’economicismo ultra keynesiano di Stato, sia di sinistra che di destra. Non è accolta proprio perché l’economicismo è degenerazione dell’articolazione Economia entro la Tri-articolazione “Cultura, Giustizia, Economia”. Qui mi fermo perché, appunto, l’economia dovrebbe incominciare ad esistere a partire dalla propria etimologia rettificata. Buona lettura.

 

SINTESI (presi da Peter Heusser)

È stato recentemente osservato dal docente Peter Heusser della FMH (Federazione dei medici svizzeri; “Scienza e Antroposofia. Un’introduzione”, Ed. Antroposofica, Milano 2023) una tendenza crescente verso una “medicina integrata”.

Finora l’integrazione è consistita, di solito, nel fatto che alcuni centri accademici dispongono studi clinici per vagliare le procedure della medicina complementare, inserendoli poi nella prassi clinica in presenza di risultati positivi. Ciò che ancora difetta è un’INTEGRAZIONE CONCETTUALE, in cui si elevino a una base comune di comprensione reciproca tanto le apparentemente incompatibili spiegazioni biologico-molecolari della medicina accademica quanto le spiegazioni o i metodi immateriali-energetici della medicina complementare.

La medicina antroposofica si presta specialmente alla creazione di una base di comprensione comune. Perché nella formazione, nella teoria e nella prassi si basa, per sua propria natura, su un’integrazione fra elementi scientifici convenzionali ed elementi scientifico-spirituali e dato che, per sua esplicita ammissione, si equipara, in quanto scienza spirituale (idem est: immateriale), a una prosecuzione del principio epistemologico scientifico nell’ambito dell’osservazione spirituale.

Fondamento comune della scienza naturale e della scienza spirituale è – ugualmente – l’epistemologia.

La scienza del conoscere ha come scopo quello di trovare la legge stessa del conoscere, per poter disporre in modo pienamente cosciente (“critico”) di quest’attività (il conoscere) che si esercita in tutti i tipi di conoscenza, ma sulla quale raramente si riflette coscientemente.

La scienza del conoscere si basa, quindi, sul conoscere il conoscere stesso. In base alla scienza del conoscere, nel senso di Goethe e Steiner, si dimostra perché essa debba fondarsi su un’osservazione diretta del processo spirituale conoscitivo e non su una ricerca riguardante processi fisiologici cerebrali. Viene sviluppato il concerto di esperienza (nel senso di percezione, fenomeno) e viene mostrato fino a che punto l’esperienza possa rivendicare l’oggettività. Poi si dimostra che il pensare stesso è un dato dell’esperienza e si spiega perché il contenuto del pensare (la legge regolativa), che porta a espressione l’attività pensante del soggetto, ugualmente possa valere oggettivamente.

Nel conoscere, mediante il pensare, si porta incontro agli oggetti di percezione il contenuto di pensiero. Si dimostra come nell’oggettivo corrispondere di legge e fenomeno sia raggiungibile una conoscenza oggettiva. Ciò si afferma in contrasto con la concezione dominante, derivata da Popper e da altri. Dal concetto di conoscenza segue il corrispondente concetto di realtà: la realtà non è da ricercarsi soltanto nell’oggetto della percezione, ma anche nella legge che costituisce la percezione. In tal modo la legge (elemento ideale, spirituale) è riconosciuta come parte della realtà, proprio come parte essenziale della realtà nella misura in cui l’altra parte, il fenomeno, è costituita da essa (legge).

Da ciò emerge il fondamento epistemologico di un idealismo ontologico oggettivo, che nella storia spirituale dell’Occidente è stato continuamente sostenuto, a partire da Platone e Aristotele, passando per i realisti degli universali della Scolastica, fino a Schelling, Hegel, Goethe e Steiner, fino ai fisici del XX secolo e oggi nuovamente da vari filosofi.

I concetti fondamentali della medicina antroposofica si fondano epistemologicamente sul realismo delle leggi, mentre i concetti fondamentali della medicina convenzionale, al seguito di Kant e Popper, si basano per lo più su nominalismo. Nel nominalismo, l’elemento della legge regolativa, che porta alla luce la scientificità nel processo conoscitivo, è considerato qualcosa di appartenente solo aI soggetto, al quale non è aporisticamente attribuibile alcuna importanza ontologica.

La conseguenza di ciò è la riduzione concettuale della realtà a ciò che si può afferrare con i sensi, oppure a ciò che si scopre dietro a essa e, infine, al mondo degli atomi e delle particelle elementari.

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