Benvenuti nella sezione dedicata al significato delle ripetute vite terrene dell'io umano. In questa sezione, approfondiremo l'importanza e il significato di questa idea universale per la prospettiva evolutiva.
Le profonde connessioni tra le nostre vite passate, presenti e future, offrono una visione olistica del percorso dell'io umano attraverso il tempo e lo spazio.
Attraverso approfondimenti epistemologici, antropologici e filosofici, o anche solo attraverso logica e buon senso, è possibile intuire l'importanza di questa tematica universale.
Esplora il significato delle vite terrene
Uno passeggia in un bosco, passa davanti a mirtilli, ne assaggia qualcuno e allora sa che sono buoni. Non sa ancora che sono più terapeutici dell'insulina. Poi un giorno lo scopre e allora osserva tutti i frutti naturali del bosco... Nelle università di Stato però le sue individuali scoperte sono derealizzate, per cui l'insulina diventa la migliore medicina per convivere col diabete. In questo modo però il malato di diabete non guarisce mai. Eppure la malattia viene per essere guarita. Come la mettiamo?
“Coloro che non mandano i figli a scuola sappiano che con la nuova norma, voluta insieme al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rischiano 2 anni di galera e lo Stato reagirà in modo molto duro”, ha detto Giuseppe Valditara, "ministro" dell'istruzione italiana in visita all’Istituto Amendola Gattuso di Ostia, riferendosi all’obbligo di istruzione come previsto dal decreto-legge 123/2023 (il cosiddetto ‘Decreto Caivano‘) convertito con modificazioni dalla legge 159/2023. L’atto normativo ha inserito nel Codice penale l’articolo 570-ter sull’inosservanza dell’obbligo dell’istruzione dei minori, che al comma 1 recita: “Il responsabile dell’adempimento dell’obbligo scolastico che, ammonito ai sensi dell’articolo 114, comma 4, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, non prova di procurare altrimenti l’istruzione del minore o non giustifica con motivi di salute, o con altri impedimenti gravi, l’assenza del minore dalla scuola, o non ve lo presenta entro una settimana dall’ammonizione, è punito con la reclusione fino a due anni”. “Lo Stato c’è”, ha detto il "ministro", "è molto più forte di qualsiasi singolo individuo... ed ha tutti gli strumenti per farsi rispettare”. Valditara predicacon astrazioni che l'individuo "deve essere" per lo Stato. Sostanzialmente predica che l'uomo dev'essere per il Sabato. Cioè predica proprio il contrario di ciò che predicava Gesù con l'esempio.Ma che senso avrebbe incarnarsi su questo pianeta secondo il "dover essere" kantiano? Solo un imbecille può volere tale insensatezza. Io non sono venuto qui per pagare un debito non contratto da me. Qual è allora il senso?
Il passaggio attraverso successive incarnazioni (o restaurazioni, o apocatastasi) è importante per l'evoluzione complessiva dell'essere umano. Questo ha attraversato in passato una serie di vite successive, mentre anche la terra procedeva nella sua evoluzione parallela. Arriverà una volta (fra circa sei mila anni, secondo calcoli che ognuno può fare) il momento in cui la terra sarà arrivata al culmine del suo percorso; a quel punto il nostro pianeta dovrà, come entità fisica, staccarsi dall'insieme delle anime umane, così come il corpo umano si stacca con la morte dallo spirito, quando l'anima, per continuare a vivere, entra nel regno spirituale che le compete fra la morte e una nuova nascita.
Tenendo conto di ciò, dovrà apparire come eccelso ideale che l'uomo, al momento della morte della terra, abbia saputo conquistare tutti i frutti che possono scaturire dall'esistenza terrestre.
Le forze che rendono incapace l'uomo di sopportare quelle altre forze operanti su di lui durante l'infanzia, provengono dall'organismo della terra. Quando questo organismo terrestre si sarà distaccato dall'essere umano, l'uomo OMINALE, grazie all'aver conseguito la propria méta, dovrà essere divenuto capace di abbandonarsi realmente con tutto il proprio essere a quelle forze che attualmente sono attive solo nell'infanzia. IL SIGNIFICATO DELLE SUCCESSIVE VITE TERRENE è pertanto di fare gradualmente dell'uomo OMINALE (quindi anche della sua parte cosciente) l'espressione delle forze che nei primi anni della vita operano in lui provenendo dal mondo spirituale (senza che lui ne abbia coscienza). Esiste, tra l’altro, perfino un intuibile collegamento tra microcosmo e macrocosmo nella fisiologia cranica della cosiddetta fontanella del neonato, ponte di connessione tra l’amigdala (ipofisi), il centro frontale (epifisi) e il centro coronale (o 7° chakra della corona), che riabilita la comunione-comunicazione tra la coscienza e l’Immateriale, allo scopo di ricondurre l’errante terrestre al proprio paradiso originario, ammesso che lo desideri. Quest’anelito racchiude in sé lo scopo della libertà e il senso del “chiedi e ti sarà dato” (vangelo di Luca 11, 5-13).
Il tremendo potere d’inibire il desiderio di ricondursi a casa e quale dinamica intrinseca freni la ricongiunzione con la componente immateriale in ogni essere umano proviene sempre dalle dinamiche luciferico-arimaniche presenti in noi come forze del passato, dato che siamo attratti come falene da mondani e fittizi luccichii, ma non adoperiamo tutti i nostri intenti per accedere al vero venire alla luce che ci anima.
Da queste considerazioni scaturisce l’idea che ispira l'anima e la riempie tanto di umiltà quanto di una coscienza adatta alla dignità umana. Il pensiero è questo: "IO NON SONO SOLO; VIVE IN ME, COME IN OGNI UOMO, QUALCOSA CHE PUÒ DIMOSTRARMI IN OGNI MOMENTO CHE HO LA POSSIBILITÀ DI ELEVARMI AL DI SOPRA DI ME STESSO, VERSO QUALCOSA CHE GIÀ ATTUALMENTE MI TRASCENDE E ANDRÀ CRESCENDO DI VITA IN VITA". Questi pensare potrà assumere una forma sempre più precisa e ne deriverà un senso straordinario di pace e di elevazione, mentre l'attività interiore sarà contemporaneamente sempre più colma di umiltà e di modestia. L’uomo racchiude in sé un uomo superiore e divino che lo protegge come la crisalide protegge la futura farfalla. Da questo uomo superiore ognuno può sentirsi incorporato, come se dicesse a sé stesso vivente: "È LUI LA MIA GUIDA E STA DENTRO DI ME" (sindéresi).
Da questi punti di vista nasce facilmente l’idea che in tutto il nostro fare sia possibile cercare l'accordo con la parte di noi ENORMEMENTE più saggia dell'intelligenza cosciente. Dal nostro io normalmente cosciente nel quotidiano si scorge la prospettiva verso un io più ampio, rispetto al quale è possibile rimuovere ogni falso orgoglio e presunzione umana. Questo sentire si trasforma poi in un altro che apre a una giusta comprensione del modo in cui attualmente l'uomo è imperfetto. Tale sentire permette quindi di conoscere come l’uomo possa diventare perfetto in quanto la più vasta spiritualità operante in lui si trovi con la sua nuova coscienza in quel rapporto che aveva, nei primi anni di vita, con la vita incosciente dell'anima (queste sue forze incoscienti provenienti dai mondi superiori sono quelle in cui si troverà l'uomo fra morte e nuova nascita).
Ora siamo molto vicini alla conoscenza della storicità del Cristo senza dipendere da documenti. Lo spiegherò nel prossimo articolo.
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