Scienza e Medicina
La Complementarità tra Scienza (Medicina di Stato) e Scienza (Medicina basate su libertà della ricerca) è un fatto.
La pagina "Scienza e Medicina" si propone di illustrare come la medicina di Stato sia complementare alla prospettiva della medicina basata sulla libertà della ricerca. Questo approfondimento mira a mostrare come entrambe le prospettive possano contribuire in modo significativo al benessere e alla conoscenza umana. Per saperne di più su come queste due prospettive si integrino a beneficio di tutti, continua a leggere.
Antropologia Convenzionale e Antropologia Steineriana
Un altro aspetto fondamentale della discussione su Scienza e Medicina, riguarda l'ANTROPOLOGIA CONVENZIONALE e l'ANTROPOLOGIA STEINERIANA. Anche queste loro due prospettive si completano a vicenda, nonostante la prima si limiti quasi esclusivamente al corpo fisico senza riconoscerne la vita. Scopri di più su come queste visioni antropologiche possono arricchire la nostra comprensione dell'essere umano e del suo rapporto con la scienza e la medicina.
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Scopri di più su come la scienza e la medicina possono integrare prospettive complementari per il benessere umano e la conoscenza.
L’antropologia, che lavora in senso scientifico-convenzionale e psicologico, e l’antroposofia scientifico-spirituale steineriana, si completano a vicenda in modo complementare. L’antropologia può, sulla base dei risultati delle azioni visibili nel mondo, desumere la basale esistenza di forze agenti, ai vari livelli emergenti, di vita (vitalità), anima (attività interiore) e spirito (io). Tuttavia, la “scienza” si limita quasi esclusivamente ai corpi fisici e non vuole riconoscere vita, anima e spirito come principi autonomi. L’antroposofia vuole descrivere concretamente l’operare di vita, anima e spirito nel corpo fisico e rendere fruttuose queste conoscenze per ambiti pratici della vita, come quello della medicina.
All'antropologia medica convenzionale possono così essere dati contributi teorici e pratici. Di ciò fa parte un’approfondita comprensione per i processi nell’uomo sano e malato.
Salute o malattia non sono mera conseguenza di interazioni corrette o scorrette fra molecole, che al massimo nel sistema nervoso sono sottoposte a influssi psichici. Sono bensì espressione di un cooperare armonico o disarmonico di forze delle organizzazioni 1) fisica, 2) vivente, 3) animica (in movimento) e 4) spirituale (immateriale) dell’uomo, in un organo o in un sistema di organi o nell’intero organismo.
Per la terapia dovrebbero così essere dati contributi affinché le misure di riparazione ed eliminazione della medicina convenzionale, che lavora soprattutto con mezzi fisici (ed alcuni animici), sia integrata da misure medicamentose o d'altro genere che abbiano lo scopo di stimolare la capacità rigenerativa nell'organismo delle organizzazioni dinamiche vitale, animica o spirituale.
Tuttavia, come ci si dovrebbe comportare, in senso scientifico, di fronte ad affermazioni "scientifico-spirituali" che probabilmente non si è in grado da soli di verificare empiricamente?
Il principio è che le affermazioni espresse in forma di pensieri e che quindi devono essere comprensibili anche quando il loro correlato percettivo manca, siano prese come FILI CONDUTTORI o ipotesi di lavoro che si controllano con metodi scientifico-empirici, nel senso della medicina moderna, come qualsiasi altra ipotesi. Infatti, quando i processi animico-spirituali (cioè eterei o ETERICI) devono esprimersi nel fisico, possono senz’altro essere verificati indirettamente in quest’ultimo.
Così è intesa anche la ricerca medico-antroposofica, come un controllo e un'elaborazione di contenuti concettuali antroposofici, acquisiti in modo scientifico-spirituale, tramite metodi di ricerca antropologici della scienza e della psicologia convenzionali. Ciò riguarda il lato teorico dell'antropologia medica, come pure la ricerca pratica sulle terapie.
La visione d'insieme sullo stato della formazione delle teorie antroposofico-mediche esiste da più di un secolo (soprattutto dal tempo di Steiner in poi).
Anche lo stato delle EVIDENCES circa le prove di efficacia della medicina antroposofica sulla base dell’immagine antroposofico-medica dell’uomo, mostra per quale motivo siano necessari non solo studi randomizzati (casualizzati secondo statistica e informatica) ma anche materiale conoscitivo diverso per fare ricerca sulla terapia che si basa, come la medicina antroposofica, su un'antropologia medica olistica, che riconosce come aspetti indipendenti nella realtà dell'uomo, anche se interrelati fra di loro, il fisico, il vivente, l’animico e lo spirituale.
È stato altresì indicato da più di un secolo che la EVIDENCE empirico-scientifico-convenzionale, quanto a sicurezza ed efficacia della medicina antroposofica, è in fase di esponenziale accrescimento.
Ecco perché la medicina antroposofica dal 1990 circa si è stabilita nelle università in modo crescente. Collegata a ciò è la necessità di rendere chiaro il fondamento scientifico dell'antroposofia stessa nel contesto accademico. A questo scopo fu, ad es., scritto il libro “Scienza e Antroposofia” di Peter Heusser, presentato nella sua “Prima edizione del 2011” da Eckhart G. Hann nel 2010.
Ciò premesso, occorre guardarsi dagli imbroglioni venditori di antroposofia, cioè dai nuovi parolai magna magna. Questi individui non riescono ancora a distinguere il commercio (Economia) dalla scienza (Cultura). Privi di pudore e di umanità, possono essere descritti come UOMINI LOCUSTA, quelli che che, privi di io, vorrebbero omologare tutto e tutti, vendendo ai loro simili perfino gli abiti materiali della convenzione sociale. In verità assomigliano, proprio perfino nei tratti del loro viso, ad "Arimane", la famosa scultura di Rudolf Steiner.

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